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Esiste un modo per muoversi in agilità, senza rinunce e senza privazioni ma bilanciando correttamente tutto?

Bianca Balzarini

Esiste un modo per muoversi in agilità, senza rinunce e senza privazioni ma bilanciando correttamente tutto?

 

La fonte principale dell’energia di cui abbiamo bisogno per svolgere tutte le nostre attività quotidiane deriva dal cibo che introduciamo con l’alimentazione, che può quindi essere paragonato al carburante per le automobili.

Così come il motore di una vettura è più efficiente se alimentato con un carburante di buona qualità, anche la performance del nostro organismo varia in base al tipo di cibo che ingeriamo.

 

“Siamo ciò che mangiamo”

è l’affermazione del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, che già nell’800 aveva intuito il fatto che il cibo che introduciamo non influisce soltanto sui processi biochimici del corpo, ma anche su quelli psicologici. Per questo ragionare esclusivamente sulle calorie che apporta ogni singolo alimento può essere limitante. Sarebbe più corretto prendere in considerazione la qualità degli alimenti che introduciamo e la composizione dei pasti che facciamo.

 

Mangiare bene richiede impegno. Disciplina e impegno costanti sono la chiave per ogni successo, anche in campo alimentare.

Tuttavia, non bisogna confondere il termine impegno con quello di rinuncia e sacrificio.

 

Dunque, la risposta alla domanda è SÌ, esiste un metodo e si chiama ESSE.

 

Il senso di ciò che si propone è sintetizzato in questa frase: io posso esserci tu puoi essere.

Attraverso un sostegno ed una comprensione costanti si conducono i pazienti alla presenza a se stessi, chiave per rendere al massimo ed usare anche il cibo come risorsa e non come ostacolo.

 

L’idea che si propone è quella di divenire una freccia che, rompe gli schemi, causa di tutti i fallimenti.

Quindi adesione totale di tutti gli aspetti che compongono un essere umano, sull’obiettivo

prefissato.

La coesione degli intenti su cui si viene guidati è il mezzo per raggiungere l’obiettivo.

Rompere uno schema è l’azione che si compie quando si vuole evolvere e dunque si decide di iniziare un processo educativo, in questo caso delle cellule.

Ciò da cui si parte è l’individuazione di motivazioni valide.

 

OBIETTIVO: trasformare il cibo in RESA ENERGETICA.

 

Chi sono?

Bianca Balzarini, Biologa nutrizionista in alimentazione e nutrizione umana con specializzazioni in nutrizione sportiva, ma preferisco essere chiamata: allenatore alimentare.

Ciò che mi ha spinta ad intraprendere questa professione è narrato dalla mia stessa storia e si racchiude in due aspetti focali:

 

Il primo è sicuramente l’educazione ricevuta dalla mia famiglia. Fin da piccola, infatti, i miei genitori hanno cercato di farmi capire l’importanza di corrette scelte alimentari, puntando soprattutto sulla qualità del cibo che mi proponevano. Chiaramente questo aspetto riesco a riconoscerlo ora, per via della maturità e consapevolezza acquisita, e per questo li devo ringraziare, mentre spesso capitava che da piccola mi lamentavo e non apprezzavo i cibi che mi offrivano, ma, nonostante ciò, i miei genitori non hanno ceduto e si sono costantemente impegnati a trasmettermi il valore di una sana alimentazione.

 

Il secondo aspetto che mi ha fatto appassionare al mondo della nutrizione è l’esperienza vissuta grazie all’attività sportiva praticata a livello agonistico. All’età di 4 anni ho iniziato a praticare la disciplina del pattinaggio artistico di figura su ghiaccio, prima per gioco e poi pian piano sempre più seriamente, arrivando a essere convocata anche nella squadra nazionale. All’età di 18 anni ho deciso di lasciare il mondo del pattinaggio, passando poi alla pratica dello sci alpinismo, dove, anche in questo caso, mi sono ritagliata belle soddisfazioni a livello agonistico.

La pratica di sport ad alto livello mi ha permesso di sperimentare sulla mia pelle quanto fosse fondamentale seguire una corretta alimentazione per riuscire a rendere al massimo delle mie possibilità. Tuttavia, spesso (soprattutto nel mondo sportivo agonistico dove pur di arrivare a ottenere un risultato si rischia di mettere in secondo piano la salute dell’atleta), c’è un sottile equilibrio tra prestare attenzione a corrette scelte alimentari ed eccessiva ossessione nei confronti del cibo, cosa che sicuramente non permette, con il tempo, di mantenere un buono stato di salute per poter rendere al massimo, ma al contrario, può causare un calo della performance e della volontà di proseguire.

 

Da qui è nata la mia esigenza di saperne di più in merito all’argomento alimentazione e nutrizione, spingendomi a intraprendere il percorso di studi che mi permettesse di raggiungere il sogno che mi ero prefissata di realizzare: unire la mia esperienza da atleta e le mie conoscenze nel campo della nutrizione per poter aiutare e sostenere chi riconosce l’importanza di una sana alimentazione, senza estremismi, al fine di rendere al massimo anche nella quotidianità di una vita sana.

 

Ligia agli insegnamenti universitari ricevuti, dal 2018 anno di inizio della mia attività come libera professionista, ho istruito e seguito i miei pazienti secondo un approccio alimentare basato sul comune concetto di “dieta”, ovvero mirato più all’aspetto quantitativo che qualitativo dell’alimentazione.

Questo metodo, tuttavia, non mi ha mai permesso di sentirmi soddisfatta a pieno del mio lavoro, per via dei numerosi abbandoni dei pazienti lungo il percorso.

Mi sono quindi interrogata per darmi una spiegazione. Non nego il fatto che tecniche dietetiche che tengono esclusivamente conto del bilancio tra apporto e dispendio energetico, possano portare a un risultato, tuttavia, a seguito dell’esperienza maturata con oltre 1000 pazienti ricevuti in studio, mi sono resa conto che un approccio di questo tipo risulta poco sostenibile, non portando quindi a risultati duraturi nel tempo.

 

Questo mi ha portato a riflettere come, pur stando a quelle che sono a oggi le evidenze scientifiche sulle quali si basano le linee guida per una corretta alimentazione, poter impostare il mio modo di operare per permettere alle persone che si rivolgono a me di raggiungere l’obiettivo prefissato e poi mantenerlo nel tempo.

 

Mi sono quindi concentrata sul termine dieta, e analizzando il suo significato dal vocabolario della lingua italiana, ho notato che questo termine che deriva dal latino diaeta, significa “modo di vivere”, ovvero il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo, ecc.) atte a mantenere lo stato di salute.

 

Per impostare un metodo efficace e soprattutto sostenibile, ho quindi capito che era necessario mettere al centro la salute del soggetto a 360°, compresa quella mentale.

 

Così è nato Esse, il mio metodo che unisce il binomio sport e alimentazione, con lo scopo di fornire le opportune direttive per arrivare a consapevolezza e autonomia alimentare.

 

Per vedere di cosa si tratta, hai a disposizione una consulenza gratuita.

Prenota la tua qui.

ESSE

trasforma il nutrimento in resa energetica

Dott.ssa Bianca Balzarini, nutrizionista dello sport

P.Iva IT04005120987

Via Porro 130, 25048 Edolo (BS)

 

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